“riconoscere ciò che c’è”

Domenica 21 febbraio, a Bologna, ci sarà un seminario di Costellazioni Familiari. Il tema dell’incontro è: “Riconoscere cio che è”.

‘Riconoscere ciò che è’ è il titolo del più conosciuto tra i libri di B. Hellinger, inventore delle Costellazioni Familiari. Come spesso gli è capitato, egli è riuscito a condensare in una frase semplice molti significati, i più importanti dei quali, più che darci una conoscenza distinta, ci suggeriscono di guardare nel concreto delle nostre esperienze esistenziali con una prospettiva diversa.

In primo luogo, perchè si parla di ‘riconoscere’ e non di ‘conoscere’? La nostra cultura ci ha abituato a pensare che il sapere sia una conquista, che equivalga al possedere, che conoscere sia un ‘capire’ (lat. capio, ‘afferrare’). In effetti, in molti aspetti della nostra vita sociale sapere è indispensabile. Occorre essere informati su molte cose per potersi destreggiare tra le mille regole, con annesse sanzioni, del vivere civile.

Questo modo di pensare però, viene applicato non solo ai rapporti sociali, ma anche agli aspetti personali dell’esistenza: alla salute e alle relazioni affettive. Si va comunemente dal medico per avere una diagnosi, cioè per sapere da quale malattia siamo affetti. Il medico stesso non prescriverà una cura, se non dopo aver saputo dalle analisi di cosa si tratta. Anche lo psicologo, pur muovendosi su un terreno meno solido, cercherà di dare un’etichetta al nostro disturbo. Perfino l’analista ci proporrà un lungo percorso di ricerca al fine di farci ricostruire la storia delle nostre sofferenze psichiche individuali, affinché ciò che è stato seppellito nell’inconscio sia di nuovo conosciuto.

Nel riconoscere invece, si intende un movimento psicologico diverso. Nel conoscere ci si mette dall’esterno di se stessi, alla ricerca di qualcosa che supponiamo di non sapere o di non sapere più. Nel riconoscere invece, si mette in moto qualcosa di interno, si scopre un sentimento che c’era già, ma che non eravamo in grado di afferrare e di collocare nel quadro d’insieme. Riconoscere avviene quando riusciamo ad ammettere che dietro ad una difficoltà attuale si nasconde qualcosa di incompiuto nelle nostre relazioni affettive primarie.

In secondo luogo, ‘riconoscere ciò che è’ costituisce una vera e propria indicazione terapeutica. Il fatto stesso che negli incontri di Costellazioni Familiari abbiamo la possibilità di riconoscere i sentimenti profondi che ci muovono, è di per se stesso curativo. Forse in un primo tempo emergerà una sofferenza e questo richiederà un certo coraggio, ma spesso poi ci si sente alleggeriti, anche senza bisogno di ulteriori lenitivi farmaceutici o psicologici.

Se è sicuramente vero che è all’interno del nostro sistema familiare che sono nate le nostre difficoltà, è altrettanto vero che da esso vengono gli strumenti per trasformarle in risorse. ‘Riconoscere ciò che è’ apre ad una nuova prospettiva interiore con cui guardare a ciò che è avvenuto e quindi  predispone all’eventuale miracolo del suo compimento.

Mediatore: dott. Stefano Saviotti

Accompagnatrice: dott.ssa Diana Marchesi

Data: domenica  21 febbraio 2010

Orario: ore 9.00 iscrizione, ore 9.30 inizio, ore 13.00 pausa pranzo, ore 15.00 ripresa, ore 19 conclusione.

Luogo: CSAPSA via S.Maria Maggiore, 1 Bologna

Costo: € 70.00 (coppie € 120.00, bambini e adolescenti gratis) più tessera associativa RuYi € 10.00

Agevolazioni: studenti e pensionati sconto 10%, soci Coop sconto 15%

Informazioni ed iscrizioni: mail: ruyi@fastwebnet.it, sito: www.ruyi.it

tel. 051477982 – 3386002461(Alessandra)

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