E’ da quando sono tornata dal mare che il mio orto è in piena esplosione… a parte le piantine “bio” di pomodori!
E non si può non notare la calendula, con i suoi capolini giallo-arancioni. E così, nonostante il caldo del pieno sole si facesse sentire (è bene coglierla quando il sole è alto poichè in quel momento i suoi poteri terapeutici hanno il maggiore effetto), ho raccolto quattro manciate abbondanti (foglie, gambe e fiori) per preparare la pomata alla calendula.
Ho riscaldato 500 grammi di buono strutto di maiale (ringrazio pubblicamente i miei vicini che mi hanno offerto il loro, ricavato dai loro bei maiali) e una volta raggiunta la temperatura giusta (come quando si deve friggere) vi ho versato le calendule tritate, le ho soffritte brevemente dandogli una girata con un cucchiaio di legno, le tolte dal fuoco, le ho coperte con un coperchio e le farò riposare per una giornata. Dopo le riscalderò leggermente, le filtrerò con un panno e le travaserò in vasetti di vetro (… regalandone uno ai miei vicini!).
Con la calendula si possono fare varie preparazioni ad uso domestico e nel caso foste interessati a sperimentarvi come piccole streghe e stregoni, vi consiglio di acquistare il libro di Maria Treben dal titolo “La salute dalla farmacia del Signore” e seguire i suoi ottimi e preziosi consigli.
In MTC (medicina tradizionale cinese), viene classificata come pianta appartenente all’elemento Terra, di natura fresca e da qui deriva la sua prevalente azione antinfiammatoria sula cavo orale e sullo stomaco.Ripara i tessuti (pelle e mucose) e si può usare per trattare l’ulcera. L’oleolito di calendula è molto utile per cicatrizzare e disinfettare le ferite aperte.
Se si vogliono evitare eritemi, ad inizio marzo si può iniziare un trattamento di prevenzione assumendo quotidianamente antiossidanti, e la sera e la notte, dopo l’esposizione al sole, trattare le parti più delicate con olio di calendula.
Ildegarda di Bingen, riconoscendo la sua natura fredda umida, la ritenne molto efficace contro i veleni e nelle ostruzioni di milza e fegato. Nel Medioevo era considerata una pianta di depurazione con ottima azione di drenaggio epatico. Nel XX secolo la si studia per la sua azione sui disturbi mestruali (dolori e amenorrea) e come ipotensivante. Kneipp la utilizza per tutte le ulcere di pelle e mucose.
Riassumendo, la calendula:
- riduce il calore trattando le infiammazioni: gastrite, ulcera gastroduodenale, stomatite, affezioni del cavo orale, faringite
- azione di drenaggio del fegato: epatopatie, ipercolesterolemie
- tonifica e muove il sangue: amenorree, dismenorree
- ripara i tessuti: ferite, ulcere, piaghe, foruncoli, vaginiti, ragadi (usare burro di karitè mescolato con TM di calendula)
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