Domenica 24 ottobre, nella sala CSAPSA in via S.M. Maggiore 1 Bologna, si terrà il prossimo seminario di Costellazioni Familiari dal titolo “Le medicine sono amare”. L’incontro è aperto a tutti.
“Le medicine sono amare”
Sentiamo parlare spesso dei progressi della medicina. Sentiamo affermare che molte malattie, un tempo incurabili, sono state rese innocue dai nuovi farmaci creati da una ricerca sempre più avanzata. Per molte altre malattie, però, non si è giunti ancora alla scoperta risolutiva. Tuttavia la battaglia continua e, col contributo di tutti, sarà senza dubbio vinta in breve tempo.
La medicina occidentale, essendo una medicina sociale, si attribuisce, in parte a ragione, i meriti ottenuti in realtà molto di più dal progresso sociale che dalle sue scoperte. Molte malattie tipiche della fase più aggressiva della modernità sono state messe sotto controllo in Europa più dall’assenza di guerre e dalle migliori condizioni di vita degli strati meno abbienti che non direttamente dalla medicina stessa. Queste malattie in altri paesi, dove la modernità ha esportato guerra e miseria, continuano ad infuriare, nonostante l’uso dei farmaci, magari sotto nomi diversi (immunodeficienze).
Il problema non è tanto, come sostiene la medicina occidentale, scoprire farmaci nuovi e più efficaci. Il problema è in primo luogo che si creino le condizioni di vita che consentano una migliore salubrità diffusa. In secondo luogo, ottenuto questo, ciò che ostacola la guarigione è che, quando siamo malati, c’è qualcosa in noi che non vuole fare a meno della malattia. Per cui spesso rifiutiamo le medicine che ci guarirebbero, ma accettiamo volentieri i farmaci che rendono tollerabili e socialmente accettate le nostre malattie.
Guarire, com’è di solito inteso, sembra voler dire adottare una soluzione che ci consenta di smettere di soffrire un certo disturbo, mantenendo inalterato tutto il resto. Smettere di essere malati continuando a pensare, mangiare, lavorare, muoverci come prima, mantenendo, inoltre, gli stessi sentimenti nei confronti delle persone che più contano per noi.
Guarire, invece, vuol dire accogliere i cambiamenti, dare spazio all’interiorità che vuole emergere. Questo in un certo senso è normale: vuol dire crescere. Ma crescere implica abbandonare il vecchio e fare spazio al nuovo, cosa non sempre facile. Non sempre abbiamo la forza di liberarci da un’abitudine sostenuta da un sentimento profondo, che ci ha accompagnato fin qui. Questo ci ha dato un malessere che conosciamo, perché ormai connaturato in noi, ma ci ha dato anche la grandezza di essere riusciti a farcela nonostante tutto. Guarire significa lasciare andare la malattia, vuol dire anche perdere quella grandezza che ci ha sostenuto, “saltare il fosso senza sapere se le nostre scarpe ci aspetteranno dall’altra parte.”
“Prima male, dopo meglio” dice spesso Li Xiao Ming, maestro di QiGong. Tutte le medicine necessarie esistono già e forse sono sempre esistite. Queste medicine, qualunque sia la loro natura, si riconoscono dal loro effetto. Gli anestetici chimici ci promettono un sollievo che non cambia le cose, queste, invece, in un primo tempo ci infastidiscono con la loro amarezza, ma col tempo ci sentiamo stranamente più leggeri.
Mediatore: dott. Stefano Saviotti
Accompagnatrice: dott.ssa Diana Marchesi
Data: domenica 24 ottobre 2010
Orario: ore 9.00 iscrizione, ore 9.30 inizio, ore 13.00 pausa pranzo, ore 15.00 ripresa, ore 18.30 conclusione
Luogo: CSAPSA via S.Maria Maggiore, 1 Bologna
Costo: € 70.00 (coppie € 120.00, bambini e adolescenti gratis) più tessera associativa RuYi € 10.00
Agevolazioni: studenti e pensionati sconto 10%
Informazioni ed iscrizioni: mail: info@ruyi.it, sito: http://www.ruyi.it , tel. 051477982 – 3386002461(Alessandra)
e se vi và… ascoltate questa bellissima poesia… e un pò starete subito meglio: leggerezza. Giorgio Gaber
Rispondi