Non sono poche le persone che ai primi freddi iniziamo a soffrre di geloni a mani e piedi soprattutto…
Per geloni si intende una zona della pelle molto calda, arrossata e gonfia che prude intensamente, localizzata sulle dita, sui piedi e sulle mani. Può colpire anche le appendici corporee, come punta del naso e orecchie dove, sotto l’azione vaso-costrittiva del freddo, la circolazione sanguigna locale può farsi più scarsa. La causa principale è l’esposizione al freddo e all’umido, infatti si sviluppa nei climi freddi. I geloni sono più frequenti nelle donne e nei bambini. In fase acuta i geloni possono scomparire dopo pochi giorni, ma possono cronicizzare e allora la pelle assume una colorazione violetta, con comparsa anche di ulcerazioni.
Vi consiglio allora per uso esterno l’Unguento al Cipresso di Arcangea ottimo per riattivare la circolazione e rinforzare vasi e capillari mentre da assumere da 30 a 50 gocce di Aesculus Hippocastanum Gemme, M.G. 1DH 3 volte al giorno.
Vi presento l’Ippocastano: lo troverete di sicuro lungo i viali, nei parchi e nei giardini per la fitta e amata ombra che ci procura in estate. Ama la luce, un clima mite e terreni soffici e fertili. Molto delicato da giovane ma con la maturità arriva a sopportare molto bene anche freddi intensi e gli inquinamenti delle aree urbane. Soffre la mancanza di acqua. Può vivere sino a 200 anni.
Cosa significa il suo nome? Aesculus Hippocastanum significa “castagno dei cavalli” ed infatti il suo primo uitlizzo fu nel 1555, segnalato dal Mattioli, a scopo veterinario. Venne poi dal 1586 utilizzato in medicina umana come astringente, poi come febbrifugo ma solo nel 1896 entra dignitosamente in medicina per la cura delle malattie circolatorie venose e così fino a noi che ne utilizziamo i semi e le gemme per le loro notevoli proprietà terapeutiche nel distretto venoso, facilitando il flusso ematico al livello portale, riducendo la stasi pelvica, prostatica ed emorroidale.
Ma mi incuriosisce cercare il richiamo simbolico di questa maestosa pianta: così l’immagine del cavallo come rappresentazione del desiderio e della forza, espressione terrena della potenza sessuale e creatrice (la signatura del seme che ricorda nella forma e consistenza le gonadi maschili) ma anche come anelito dello spirito verso il divino (ancora oggi in numerose tradizioni africane e sudamericane il cavallo è simbolo sciamanico di contatto con il divino e l’aldilà.
Molto utili, la sera quando si rientra a casa intirizziti dal freddo sono i pediluvi alternati: per riscaldarsi, rilassarsi e per tonificare il circolo venoso… vi spiego come si fanno:
prendete 1 bacinella di acqua calda, 1 bacinella di acqua fredda, 1 pugno di sale grosso, 1 tazza di acqua bollita,2-3-4 cucchiai di zenzero in polvere.
Nella bacinella di acqua calda aggiungere il sale e la tazza di acqua in cui abbiamo fatto bollire lo Zenzero per 5 minuti.
Immergete i piedi per 10 minuti nella bacinella, poi immediatamente per ½ minuto nella bacinella di acqua fredda.
Ripetete per 4 volte e poi state al calduccio!
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